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Il momento più importante...
Dopo due anni nella Nettezza Urbana, finalmente debellato il colera a Napoli, con il ritorno del personale sanitario colà inviato, ripresero anche le visite mediche per l'assunzione nel Corpo dei Vigili Urbani di Genova. Furono momenti di grande tensione ma la visita medica venne superata brillantemente (necessitavano 10/10 di vista, altezza non inferiore a 174 cm e nessun problema alla schiena).
Rimanevano ancora due scogli duri, gli scritti e gli orali. Per gli scritti ero fiducioso, pensavo ad un tema di cultura generale, per gli orali ci avrei pensato dopo...prima bisognava passare gli scritti. All'inizio del concorso eravamo in 5000, dopo le visite mediche eravamo rimasti 1500 per 100/150 posti di lavoro presunti. Andai fiducioso comunque alla prova: il tema scelto mi ricordo ancor oggi, s'intitolava: Turbative della vita moderna in relazione all'aumento della motorizzazione, problemi di sosta e viabilità.
Niente di ciò che ci aspettavamo un po tutti e questo mi preoccupò per qualche minuto. Poi rilessi il titolo e mi apparve chiaro che si voleva dal candidato una disamina dei problemi odierni in relazione alla morfologia della città, tutto lì, niente di eccezionale o particolarmente difficile. Mi misi all'opera e stesi una disamina sulla morfologia della città, in gran parte medievale o ottocentesca, descrissi le strade costruite per la maggior parte in quei lontani tempi e che erano a misura del traffico di allora...ma di carrozze a cavalli e non certo autotreni o bus con rimorchio.
Parlai dei problemi della sosta indiscriminata e della necessità di personale specializzato per disciplinare gli indisciplinati. Mi ricordo ancora le prima parole del tema: "Genova città costruita sulle esigenze dei genovesi di altri tempi..." Passai agevolmente questa prova e rimanemmo in "soli" 500. Gli orali furono programmati da lì a un paio di mesi e pertanto mi preparai a sostenere un colloquio con professori e graduati dei vigili.
Le materie da conoscere e per le quali erano possibili domande approfondite erano: Legge comunale e provinciale (per la disciplina degli uffici comunali e loro caratteristiche e competenze), Costituzioni Italiana, Leggi finanziarie, codice Civile e di procedura Civile, codice Penale e di Procedura Penale, diritto Penale, Diritto amministrativo e Diritto Demaniale, ordinamento e funzionamento degli enti statali, Codice della Strada e suo regolamento, Funzionamento e organi amministrativi del Comune di Genova, compiti del sindaco Io, Roncallo e il piantone Gambazza Sez.Foce 1974 appena assegnato.
in qualità di capo dell'amministrazione civica e come Ufficiale del Governo, Ordinanze contingibili ed urgenti e tutti i 32 regolamenti comunali in quanto applicabili dall'agente.
Inutile dire che non era possibile imparare tutto quello che era scritto sul bando di concorso, ma chiedendo ai Vigili che già lavoravano mi feci un'idea di quello che bisognava sapere obbligatoriamente, e quelle materie approfondii. Nel mese di aprile del 1974 mi veniva comunicato che ero risultato idoneo come gli altri 249 superstiti della tornata d'esami, e che quindi finalmente ERO UN VIGILE URBANO!
Ci furono tre mesi di addestramento, nei quali ci venne fatta scuola e corsi di diritto Penale dal Dott. Petito Jascone magistrato di Genova che unitamente al Dott. Lalla anch'esso magistrato della Procura genovese ci resero edotti dei diritti e dei doveri degli agenti di Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria quali noi eravamo. Il compianto sig. Pugliese, ci fece scuola di preparazione atletica, parte a Sturla (Villa Gentile) e parte su Salita Sant'Eusebio che gli servì per valutare la nostra resistenza alla fatica. Poi ci furono le esercitazioni di tiro presso il poligono della stadio "Carlini" a S.Martino, la scuola di segnali manuali per la disciplina del traffico, poi ci presero le misure per la divisa e a settembre entrammo in servizio effettivo in tutte le zone del centro città. Io fui assegnato alla "Foce", che divenne per circa tre anni la mia sezione di competenza. Fu un periodo magnifico, il lavoro mi piaceva grandemente, ci accoppiavamo fra colleghi omologhi come carattere e comportamento. Io feci squadra con un Vigile in Particolare Claudio Burelli. Lui come me innamorato del nostro lavoro tanto da non guardare come invece tanti altri miei colleghi alla fine dell'orario di lavoro ma a volte proseguire oltre l'orario senza accorgercene.
Chiesi la moto di servizio al brigadiere Tidici che comandava
La mia prima moto assegnatami Ge 103770
la sezione Foce ma questi disse che le moto assegnate alle sezioni erano da anni in disuso e che quelle in dotazione alla sezione Motociclisti non erano mai state date come assegnazione successiva alle sezioni: quindi scordarsi la moto. Non ci crederete ma questa risposta mi fece sviluppò una determinazione feroce. Lavorai, lavoravamo io e CLaudio come matti, sequestri di ciclomotori truccati, interventi su incidenti, sempre volontari per ogni lavoro straordinario tanto che il brigadiere comandante ci segnalò e caso unico nella storia centenaria del Corpo mi fu data in uso personalmente, cioè assegnata nominativamente solo a me una bellissima Moto Guzzi V700 proveniente dall'autorimessa del Corpo, moto dotata di radio in collegamento con la nostra centrale! Lavorai e lavorammo ancora di più, risolsi perfino un caso di rapina di un minore ai danni di un ragazzino di Piazza Rossetti, riuscendo durante il giro di pattuglia motorizzata e rinvenire la bicicletta rapinata con il rapinatore intento a pedalare in via XII ottobre. Per quella operazione ebbi anche un elogio scritto da parte del mio Comandante Dott. Carante.
Questo elogio fu il primo di una serie di undici alcuni dei quali conservo in copia. Durante la mia carriera ne sono arrivati altri elogi, tra cui uno del massimo cittadino dell'epoca il grande Cerofolini, ma di questo ne parleremo in un apposita sezione. Nel 1973 il 29 aprile mi ero sposato con la mia fidanzata Bruna, sorella del nostro tecnico del suono (tecnico del gruppo rock: I GEM) Gino Bona ragazzo un poco burbero, leggermente introverso ma dal cuore d'oro e dalla capacità lavorativa di un bufalo.
Bruna lavorava presso la ditta di Altoparlanti IREL (Industerie Radio Elettriche Liguri) e per circa un anno lavoravamo tutti e due, pensammo allora di stipulare un mutuo con la banca per l'acquisto di un appartamento, in modo da avere una casa tutta nostra e coronare così il nostro sogno ma...non avevamo fatto i conti con l'incapacità e la bassezza dei politici e nel loro massimo rappresentante Il mio primo elogio da parte del grande comandante Angelino Carante d'incapacità e ottuseria: Romano Prodi che in anni successivi diventò lui democristiano doc, il capo della sinistra italiana, una bella capriola e...op-là.
Questo signore pensò bene di chiudere l'IREL che aveva lavoro e commesse da vendere in favore di una ditta di Milano, forse amica ma che non aveva futuro. Bella cosa chiudere una fabbrica che va bene, bravo compagno complimenti.
Sono ancora oggi incavolato nero perché dovemmo fare i conti con la realtà. La fabbrica chiuse e Bruna non rientrò più nel circuito lavorativo, limitandosi a fare da mamma prima a Stefano nato a giugno del 1974 e successivamente otto anni dopo a Sara nata nel 1980. A quel punto ho dovuto reinventarmi tutta la mia vita futura e pensando a quello che mi sarebbe Sempre con il mio amato Guzzi V700 in via C.Barabino. aspettato, decisi che dovevo fare qualcosa per la mia istruzione tecnica.
Il ramo Elettronica mi era sempre piaciuta ma non avevo potuto studiare in tal senso perché mio padre aveva scelto il ramo meccanico navale. Decisi allora di i
scrivermi alla scuola Radio Elettra che istituiva dei corsi per corrispondenza in numerosi rami io scelsi il ramo Hi-Fi e successivamente un corso di riparatore TV. Le lezioni comprendevano dispense con spiegazioni teoriche e materiali per costruire rispettivamente un Amplificatore Hi-Fi e una Televisione.
L'esame finale era la rilevazione di tensioni presso diversi punti dei circuiti che bisognava per forza di cose costruire, non si poteva barare.
Ore e ore passate nella mia cantina in quel di Struppa, ore rubate al sonno fino alle due o tre di mattina. Lezioni diluite nel tempo perché potevo stornare solo 50.000 lire di allora per l'acquisto dei materiali d'esame e dei componenti di misurazione come il tester e l'oscilloscopio. Sono stati alcuni anni di ristrettezze economiche che io ho sopportato senza troppi dispiaceri essendoci abituato fino da piccolo, ma devo riconoscere sia ai miei figli sia a mia moglie di avermi supportato, incoraggiato e sostenuto psicologicamente.
Una brava moglie, un'insostituibile compagna che mi ha dato supporto e sicurezza. Dopo aver superato brillantemente gli esami dei due corsi, incominciai a parlare con i vari commercianti della zona, facendomi affidare piccoli lavori di riparazione elettrica su ferri da stiro, Phon e altri piccoli elettrodomestici, ampliando la mia esperienza nel ramo.
Poi mi misi in testa di riparare lavatrici, e non trovando corsi appositi o manuali del ramo, misi alla gogna un commesso del negozio di ricambi elettrici De Barbieris (via Tollot) fino a che non ebbe risposto alle mie domande relative al funzionamento della lavatrice. Appena avuto chiaro il suo funzionamento, trovare i guasti in base ai sintomi è stato facile. Però quei lavori non mi permettevano di guadagnare a sufficienza per la mole di lavoro svolta. Nel 1977/78 incominciai a prendere in considerazione l'installazione di impianti di allarme.
Anche qui sono stato aiutato moltissimo dall'allora socio della ditta GESCO (Ditta di impianti d'allarme di Genova S.Martino) Stressai l'ingegnere Nardon, persone competente e squisita, per innumerevoli volte e ogni volta che uscivo dalla fabbrica e installavo un impianto GESCO imparavo sempre di più e così ho fatto fino ad oggi, raggiungendo una esperienza nel ramo di circa 35 anni e facendomi una buona reputazione.
Ma il Vigile quando lo facevo? Tranquilli, il Vigile lo facevo per sette ore al giorno e lo facevo anche bene, come potete constatare leggendo gli elogi e le segnalazioni nell'apposita pagina.
Riuscivo a conciliare tutta questa mole di lavoro forse per la giovinezza, la voglia e la fiducia in me stesso che mi ha sempre sostenuto, qualche volta ho disperato ma sono sempre riuscito ad andare avanti e superare momenti di crisi, sempre avendo alle spalle una donna eccezionale che ha contribuito grandemente ai miei successi, nelle varie cose che ho intrapreso!